Consultazioni con il mondo produttivo (Comitati di Indirizzo)

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  • Orientamento in uscita

Fin dall’applicazione del DM 509/1999, e poi con maggior enfasi con il passaggio al DM 270/2004, è diventato necessario istituire un rapporto continuo con il mondo del lavoro, sia per comunicare le finalità dell’offerta formativa proposta, sia per instaurare una fattiva collaborazione nell’individuazione di conoscenze, capacità e professionalità da raggiungere con i corsi di laurea e laurea magistrale in modo che possano essere spendibili a livello lavorativo. 
La necessità di tener conto nella progettazione di un nuovo corso di studio e nella sua revisione periodica della domanda di formazione e delle esigenze delle parti interessate è stata ripresa tra gli elementi di valutazione dei Corsi di Studio da parte dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della ricerca (ANVUR). 
In particolare, il Corso di Studio deve assicurare la creazione di un luogo di riflessione, coerente con i profili culturali in uscita, che rifletta, approfondisca e fornisca elementi in merito alle effettive potenzialità occupazionali dei laureati. 
Nelle Linee guida del PQ per la consultazione delle parti interessate e per l’istituzione e il funzionamento dei Comitati di Indirizzo, questi ultimi vengono indicati come la buona pratica da adottare per garantire un rapporto stabile con il mondo della produzione e dei servizi. 
Obiettivo dell’Ateneo è quindi quello di stimolare i corsi di studio ad adottare tale modalità di consultazione. Come si può osservare dal grafico, il numero di corsi di studio dotati di un comitato di indirizzo è pari, nel 2020/21 a 36 su un totale di 65 corsi di studio attivati, con un lieve incremento rispetto al 2019/20.

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